Dopo 3 anni torno alla Camera dei deputati con una nuova ricerca

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Scopri il programma della conferenza stampa 5 ottobre 2016.

Torno dopo 3 anni alla Camera con Raffaele Picilli per presentare un doppio raffronto sullo stato dell’arte del fundraising in Italia. Una prima comparazione in ambito internazionale che valuta il grado di adozione delle tecniche di raccolta fondi rispetto al Regno Unito e agli Stati Uniti d’America. Ed un secondo confronto tutto italiano su come è cambiato l’approccio dei partiti e movimenti italiani verso le proprie modalità di autofinanziamento tra il 2013 – anno precedente all’entrata in vigore della Legge 13/2014 sull’abolizione del finanziamento pubblico diretto – e il 2016 – ultimo anno prima della piena attuazione della legge e del taglio definitivo dei rimborsi elettorali.

Dopo 3 anni tornano ad intervenire gli onorevoli Antonio Misiani e Maurizio Bianconi che nel 2013 erano rispettivamente i tesorieri del Partito Democratico e del Popolo delle libertà. Sarà interessante confrontarsi nuovamente con loro per capire se dopo tre anni i partiti hanno scelto la strada del fundraising.

Nuove riflessioni – più tecniche – arriveranno dall’on. Antonio Palmieri, Responsabile internet e nuove tecnologie di Forza Italia, e da Domenico Petrolo, Coordinatore Ufficio Fundraising del PD Nazionale. A tirare le fila della discussione ci sarà Nando Pagnoncelli, Presidente di Ipsos Italia.

Modererà Roberto Race, spindoctor, Segretario Generale del think tank Competere.EU.

Presentazione della Quinta ricerca comparativa “Fundraising per la politica in Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America”

Uk: Arriva la carica dei quarantenni!

Al numero 10 di Downing Street arriva la carica dei quarantenni.

Dopo l’incertezza dovuta ai risultati delle consultazioni del 6 maggio e i difficili colloqui dei giorni scorsi, Cameron e Clegg si mostrano pronti a sostituire l’uscente Gordon Brown, che si dimette anche da leader del suo partito. I due giovani uomini, rampanti e ben pettinati, sono adesso ufficialmente il Primo Ministro e il Vice Primo Ministro del Regno Unito. I soli 58 seggi conquistati dai Liberaldemocratici sono stati preziosi per trasformare una delusione nella vittoria morale di Clegg. I Lib Dems, infatti, ottengono di poter ricoprire, oltre alla vice premiership, ben quattro incarichi all’interno del nuovo gabinetto, il referendum sulla riforma elettorale in senso proporzionale, la decisione sulla data in cui indire le elezioni (scelta che spetterebbe al premier).

Ci si chiede, però, come lavorerà questo governo di coalizione con a capo i ‘gemelli diversi’ delle elezioni inglesi 2010. Si prospettano cinque anni difficili tra trattative e mediazioni, posizioni politiche molto distanti tra loro, per non parlare dell’instabilità del governo dovuta ad una maggioranza non proprio ampia (solo 364 seggi). Tutto ciò fa pensare ad una legislatura breve e al ritorno alle urne… ma è ancora presto per dirlo.

La sinistra britannica, intanto, è in fermento per l’affermazione della nuova leadership. Il ruolo che prima era stato di Blair e poi di Brown, è ambito da molti giovani rampolli laburisti, tra cui l’ex ministro degli esteri Miliband. Una pausa dal potere, in ogni caso, servirà al Labour per rinnovarsi e tornare competitivo, mentre le basi poco solide del nuovo governo pluripartitico disegnano lo scenario favorevole per un ritorno al governo.

Pubblicato il 15 maggio 2010 su LiberalCafè.it